Insomma, cosa sarebbe il poker senza la nobile arte del bluff? Ma soprattutto, cosa sarebbe senza la ancor più nobile arte del bluff catch?
Ogni pokerista degno di questo nome deve avere il bluff nel proprio bagaglio tecnico. Giocare solo quando si ha mano rende, alla lunga, leggibili, e quindi exploitabili. Nello stesso tempo, è fondamentale anche imparare a bluff catchare, ossia pescare l’altro in bluff.
Ora ti starai chiedendo che, forse, esiste un modo, tipo un software, che permette di vedere le carte degli altri giocatori. Beh, la risposta è no, non esiste nulla del genere. E se esiste, non è legale, e quindi le poker room ti bannerebbero a vita nel caso ti pizzicassero a utilizzare questi ipotetici software.
E allora? Semplice: giocando e accumulando esperienza, imparerai a riconoscere dei tells, che indicheranno quando hanno un punto, e quando invece le loro puntante rappresentino pura fuffa.
Bluff catch: ecco quando il tuo avversario è in bluff

Come scuola di poker, grazie alla nostra esperienza abbiamo scoperto i cinque segnali più evidenti in cui il tuo avversario sta rappresentando un punto che in realtà non ha: in altre parole, è in bluff. Impara a riconoscere questi indizi, e diventerai un vero e proprio sceriffo del tavolo verde!
Nota: in questo caso ci riferiamo al poker online. Avere a disposizione gli HUD di Pocker Tracker e Hold’em manager può esserti di grande aiuto per interpretare le statistiche.
Check-raise su board pairato
Si tratta di uno dei bluff più diffusi, ma forse anche quello più facile da stanare. Il giocatore inesperto, quando si trova di fronte a questa situazione, tende a foldare anche punti molto forti, come una coppia medio-alta, pensando che l’avversario abbia in mano il trips o un full.
Facciamo un esempio pratico: spilli 77 da bottone, rilanci, SB folda mentre BB chiama.
Il board è il seguente: 8-8-4, tutte di seme di diverso.
L’avversario fa check. Tu punti, e ti ritrovi di fronte a un rilancio. Che l’altro abbia un davvero un trips di 8?
La risposta è: quasi mai. Questo perché un trips al flop è piuttosto raro, e quindi il fatto che sul board ci siano due 8 rende poco probabile che il terzo sia nelle mani del tuo avversario. Di fronte a una situazione del genere, è più probabile che “oppo” abbia un 4, o un Asso-x, una serie di K o Q che non hanno hittato.
Le rare volte, invece, che l’avversario ha un trips, la tendenza generale è a trappare per estrarre il massimo valore. Per questo, un call dovrebbe impensierirti molto di più di un raise, che spesso rappresenta aria.
L’avversario punta sempre al flop
Girando nei tavoli verdi, ti imbatterai in vari tipi di giocatori: fish, nitty, regular, maniac. Ecco, questi ultimi hanno la tendenza a entrare in quasi tutti i piatti e a puntare al flop, sempre e comunque. Bene, stai tranquillo che, quasi sempre, non avrà niente di ciò che vuole rappresentare.
Questo per un motivo molto semplice: a livello matematico, un giocatore lega un punto al flop circa una volta su tre. Se quindi vedi qualcuno che punta ogni flop, è matematicamente impossibile che abbia sempre un punto (salvo non sia in un rush miracoloso).
Per questo motivo, quando ti ritrovi in una situazione simile, un check-raise al flop, anche senza in mano nulla, sarà sufficiente a far scappare via il bluffatore. Se invece hai in mano un punto forte, come una doppia coppia o un tris, lascia l’altro bluffare, e gli porterai via tutto lo stack.
Size delle bet anomale
Altro importante indizio per bluff catchare con successo riguarda la size delle bet dei tuoi avversari. Imparare a interpretare l’entità delle puntate è fondamentale per comprendere cosa può avere l’altro in mano.
In genere, quando si ha in mano un punto forte, bisognerebbe puntare una porzione del piatto non troppo grande. Così si tengono in gioco le mani più deboli da cui prendere valore. Quando un giocatore punta con size molto grandi, spesso rappresenta fumo. Specie se fuori posizione.
Chi agisce così vuole solo proteggere mani deboli. Per esempio, su un board con due overcard che hanno lo stesso seme, una bet che ‘potta’ ha lo scopo di cacciarti via dal piatto e tagliarti le odds per un eventuale progetto di colore. Nel caso tu abbia una top pair con kicker buono, la maggioranza delle volte sarai avanti al tuo avversario.
Molte 3bet in posizione
Un altro importante fattore di sospetto riguarda la percentuale di 3bet in posizione. Come ben sai, il punto in cui sei seduto al tavolo (under the gun, cut-off, eccetera) influenza molto il range di apertura. Ma anche quello di eventuali rilanci.
Se noti che un avversario sta 3bettando molto in posizione (tipo il 30% per cento delle volte), allora stai sicuro che non avrà quasi mai delle monster hand. Molti giocatori optano per questa strategia cercando di sfruttare il fatto di giocare in posizione: una 3bet gli permette di restringere il range di call, e soprattutto di parlare per ultimi al flop, sapendo cosa hanno fatto gli altri.
In genere, si può fare 3bet in posizione con mani speculative che hanno potenziale postflop (connector, assi e re suited, ecc). Le volte in cui troverai premium hand da una 3bet in posizione sono poche.
Puntate su board non coerenti con i range preflop
Spesso, nei film e nelle storie vengono raccontate storie non vere, ma che hanno una struttura coerente e ben precisa. Solo così si possono raccontare storie di successo.
Lo stesso discorso vale per il bluff nel poker: la linea tenuta deve essere credibile. Invece, molti giocatori tentano di rubare piatti con comportamenti incoerenti che li portano a essere beccati.
Ecco un tipico esempio di questa condotta: spilli AQ, rilanci, preflop e un giocatore fa call.
Il board è il seguente: T (cuori) – J (fiori) – 5 (cuori). Punti, l’avversario chiama. Turn cade 6 (quadri). Entrambi fate check. River J (quadri). Tu fai check, il tuo avversario va all-in.
Ora, puoi subito escludere mani come JJ+ e AK+, perché le avrebbe 3bettate. I 5 e i 6 non sono nel suo range di call. Essendo un board pairato, le probabilità che abbia un J sono scarse. Quindi, cosa sta rappresentando il tuo avversario con una mossa così aggressiva? Quasi sempre nulla.