I livelli di pensiero nel Poker costituiscono un modo semplice ed efficace di catalogare i propri avversari in base alle loro capacità di ragionamento al tavolo. In quale livello ti rispecchi maggiormente?
Cosa sono i livelli di pensiero e quanti ne esistono
Un livello di pensiero rappresenta la profondità di ragionamento che un certo giocatore riesce a tenere al tavolo.
Riuscire a capire su quale livello si trova il proprio avversario è una delle capacità più importanti nel Poker ed è indispensabile per una lettura accurata dei range.
In linea teorica esiste un numero illimitato di livelli di pensiero, ma quelli che si incontrano più di frequente al tavolo sono 4. Vediamoli.
Livello 0 – Nessun ragionamento logico
Chi gioca a questo livello di pensiero in genere non conosce le regole del gioco o comunque non è in grado di ragionare, magari a causa di un tilt piuttosto severo o in mancanza di lucità.
Le scelte di un giocatore a questo livello di pensiero possono sembrare prive di senso ai più ed è praticamente impossibile attribuirgli un range.
Livello 1 – Cosa ho?
La maggior parte dei giocatori occasionali ricade in questa categoria. Chi vi appartiene conosce le regole del gioco, ma non molto altro.
I giocatori di livello 1 vivono il Poker all’interno di una “bolla”, in cui le uniche informazioni ritenute importanti sono quelle più ovvie: la propria mano, il board e le chips nel piatto.
Livello 2 – Cosa hai?
Con l’aumentare dell’esperienza aumenta anche la consapevolezza di come andrebbe affrontato il gioco.
Si capisce così che il Poker non è questione di mera fortuna, ma che ponendo l’attenzione sul proprio avversario ci si può ritagliare una fetta di edge.
Un giocatore a questo livello di pensiero cercherà sempre di mettere il proprio avversario su uno specifico range, in modo da calibrare meglio le proprie value bets e i propri bluff.
La maggior parte dei regulars nel Poker online è in grado di padroneggiare questo livello di pensiero.
Livello 3 – Cosa pensi che io abbia?
Il passo successivo è non limitarsi soltanto alla lettura del range avversario, ma fare lo stesso per il proprio percepito.
In questo modo sarà possibile sfruttare i ragionamenti altrui a proprio vantaggio, cogliendo gli avversari di sorpresa con showdown che non si aspettano.
Le proprie frequenze si possono così ottimizzare ancora di più, aumentando i propri bluff quando si ha un range forte e non avendo paura di effettuare delle thin value bets quando si ha un range debole.
Per padroneggiare questo livello di pensiero è necessaria molta esperienza nella lettura dei range: il processo andrà infatti portato avanti in parallelo per due giocatori: il proprio avversario e sè stessi.
Il livello di pensiero migliore
Curiosamente, non esiste un livello di pensiero migliore in assoluto: la bravura ed il successo di un giocatore di Poker si denotano dalla sua abilità nel muoversi costantemente tra i vari livelli, senza mai smettere di adattarsi al proprio avversario.
Nello specifico, il livello di pensiero che dovresti utilizzare è di un gradino appena superiore a quello del tuo avversario.
Se ad esempio hai a che fare con un giocatore di livello 0, non avrebbe alcun senso interrogarti sul suo range (livello 2) o sul tuo percepito (livello 3). Sarebbero ragionamenti vani e dovresti solo concentrarti sulle tue carte (livello 1).
Allo stesso modo, se hai a che fare con un giocatore di livello 1 non avrebbe senso ragionare a livello 3: questo avversario non è interessato al range altrui ed il tuo range percepito non ha quindi rilevanza. Tutto ciò che conta è capire cosa questi abbia in mano. Un ragionamento di livello 2.
La padronanza nei livelli di pensiero è una di quelle doti che dovresti cercare di migliorare durante l’hand review post-sessione: in questo modo renderai il tuo gioco più dinamico ed efficiente in ogni situazione.