Se giochi a Poker da abbastanza tempo, il tilt è qualcosa che conosci senz’altro. Esistono tuttavia 3 aspetti che forse non ti erano ancora noti: vediamoli insieme.
1.Non tutti i tilt sono uguali
Quando si parla di tilt, a molti giocatori viene in mente quella reazione “esplosiva” caratterizzata da call al limite e rilanci spropositati.
Sebbene questi rappresentino senza dubbio un certo tipo di tilt, non è l’unico modo in cui questo si presenta.
La definizione migliore è infatti questa:
“puoi ritenerti sotto l’effetto del tilt ogniqualvolta effettui una giocata che non faresti nel tuo A-Game”
È subito chiaro come questa descrizione sia più estesa: non sono segno di tilt solo call e rilanci eccessivi, ma possono ad esempio esserlo anche i fold.
Si distingiono infatti due tipologie principali di tilt: quello tight e quello loose.
Il tilt loose è di gran lunga il più noto e facile da individuare, essendo in genere piuttosto intenso e costoso anche nel breve periodo. Si tratta di giocare più mani di quante se ne dovrebbero, spingendo al massimo l’aggressività e spesso trovando a fatica il fold anche quando sarebbe piuttosto ovvio.
I motivi dietro questo tipo di tilt vanno ricercati nella fretta di vincere o recuperare una perdita, cercando in tutti i modi di forzare l’azione per dare una spinta al proprio profitto.
Il tilt passivo è molto più subdolo: non si tratta di forzare l’azione ma piuttosto di evitarla. Si finisce così con il giocare più tight Preflop ed evitare in generale tutte quelle azioni a varianza elevata che sarebbero comunque profittevoli.
Questo tipo di tilt è anche il più pericoloso, in quanto molto difficile da individuare senza un aiuto esterno. È proprio per questo motivo che risulta così dannoso: pur avendo effetti limitati nel breve periodo, tende a durare molto più a lungo del tilt esplosivo.
2.La maggior parte delle volte non ti rendi conto di esserne vittima
Ti sarà capitato senza dubbio di analizzare alcune mani dopo qualche tempo averle giocate e di non riuscire a spiegarti certe decisioni. Non preoccuparti, è tutto nella normalità.
Uno dei problemi del tilt è proprio questo: la maggior parte delle volte non ci rendiamo conto di subirlo se non a mente fredda.
È come una battaglia nella quale partiamo in netto svantaggio, in quanto il nostro cervello continua ad illuderci di non avere un problema, come una sorta di voce interiore che ripete: “È tutto ok, stai giocando bene” quando in realtà non è affatto così.
Non si può fermare un tilt in corso
E qui sorge quindi il problema principale del tilt: una volta che si scatena è quasi impossibile fermarlo.
Ciò è dovuto alla sua stessa natura. Questo subentra quando la parte emozionale del nostro cervello prende il sopravvento su quella logica ed a questo punto è già troppo tardi.
La decisione di fermarsi perchè si sta giocando male richiede infatti un forte autocontrollo ed una certa dose di razionalità, che purtroppo in questi casi viene a mancare.
Non è quindi tanto importante cercare una soluzione ma piuttosto lavorare sulla prevenzione.
Puoi muoverti in questa direzione cercando di giocare solo quando godi di una certa serenità, prendendo il Poker con leggerezza ed accettando che si tratta di un gioco a varianza estremamente elevata.
La tua attenzione dovrebbe essere sempre posta al lungo periodo e dovresti accettare le giornate negative come una componente essenziale della routine di un giocatore di Poker.
Esistono inoltre alcune tecniche come la meditazione che possono aiutarti ad aumentare l’autocontrollo e garantirti allo stesso tempo un’esperienza di gioco più gradevole.
I problemi di mindset non sono certo semplici da affrontare, ma è senza dubbio una parte del gioco su cui dovresti cercare di lavorare il più possibile: si tratta dell’unico modo per ottenere risultati costanti e soddisfacenti nel lungo periodo.